Il 9 agosto u.s. la Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare contributi sull’efficacia del quadro giuridico dell’UE, ovvero il regolamento di esenzione per categoria per i consorzi o Consortia Block Exemption Regulation detto anche “regolamento CBER” (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009R0906&from=IT), che delinea senza particolari strettoie antitrust le condizioni in base alle quali si possono formare i consorzi di trasporto marittimo di linea, le alleanze armatoriali, soprattutto quelle che caricano container, esentando così i consorzi di trasporto marittimo di linea dalle norme antitrust dell’UE.
Il CBER consente agli operatori/compagnie di navigazione, con una quota di mercato combinata inferiore al 30%, e a determinate condizioni, di concludere accordi di cooperazione (ovvero consorzi) per condividere con altri concorrenti i servizi di linea, fornendo così servizi di trasporto merci in comune. Questi accordi, però, non possono comprendere la fissazione dei prezzi o la ripartizione del mercato; ovvero CBER non permette la creazione di cartelli.
Il diritto dell’Unione europea vieta, infatti, gli accordi tra società che limitano la concorrenza, come stabilisce l’articolo 101 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea, il quale prevede eccezioni quando dall’alleanza ne beneficiano tanto i trasportatori che i clienti, eccezioni i cui criteri per i vettori marittimi sono stati stabiliti nel 2009 col Regolamento CE n. 906/2009 del 28 settembre 2009.
Il CBER sarebbe dovuto terminare il 25 aprile ‘20, dopo esser stato adottato nel 2009 e prorogato di cinque anni nel 2014.
Nel 2020, a causa della pandemia, Bruxelles ha deciso di estendere il regolamento per altri quattro anni – scadenza 25 aprile 2024 – (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32020R0436&from=IT ) ma oggi, dopo due anni di aumento record dei noli e profitti senza precedenti per le compagnie marittime e di congestioni logistiche, diverse associazioni tra spedizionieri, autotrasportatori, operatori portuali e sindacati, riunite nel Global Shippers Forum, hanno chiesto alla commissaria Ue Vestager – DG Competition dell’UE – l’eliminazione, o quantomeno una profonda revisione, del CBER, diventato secondo loro un privilegio e un vantaggio concorrenziale enorme.
La recente decisione della Commissione UE di avviare una fase di consultazione diventa quindi particolarmente significativa in questo momento e serve soprattutto per decidere in che termini prorogare o annullare il CBER.
La Commissione ha anche inviato agli stakeholders del settore (spedizionieri, operatori portuali, terminalisti, autotrasportatori e aziende logistiche, etc.) questionari mirati sull’impatto dei consorzi di compagnie di trasporto marittimo di linea, nonché del regolamento CBER, sulle loro attività dal 2020 a oggi.
Le parti interessate dispongono di otto settimane, a far data dal 9 agosto u.s., ovvero fino al 3 ottobre 2022, per presentare le loro osservazioni.
I contributi sollecitati con la consultazione e i questionari mirati sono elementi della valutazione del regolamento CBER. I riscontri raccolti dalla Commissione a seguito della consultazione integreranno gli elementi di prova raccolti nell’ambito delle attività di monitoraggio settoriale effettuato dall’UE per raccogliere informazioni di mercato, in particolare sugli effetti della pandemia di coronavirus sulle loro operazioni e sulla catena di approvvigionamento marittimo.
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