Vi proponiamo la lettura di un interessante documento di Capgemini Research Institute, riguardante i risultati di una recente ricerca presentata a Davos, sullo scenario atteso nei prossimi 12-18 mesi dalle imprese e le loro strategie di investimento. Lo studio è stato svolto intervistando  i dirigenti di 2.000 imprese di vari settori in 15 paesi.

Il report intitolato Advancing through headwinds: Where are organizations investing?, è stato ripreso nell’ultima newsletter di BVL,  che lo ha commentato rimarcando il dato che le imprese sono più preoccupate per le distruption delle catene di fornitura che per l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Infatti, l’89% delle aziende ritiene che le interruzioni nella supply chain siano il rischio principale per la crescita del business.

Tra gli elementi emersi dalle interviste,  gli interventi prioritari per rendere resilienti le catene di fornitura, quali il near shoring, la territorializzazione dei fornitori e la diversificazione geografica della base produttiva, con prevalenze diverse tra l’area dell’Europa occidentale e quella transpacifica: i primi programmano maggiormente investimenti nella diversificazione della catena di fornitura, i secondi puntano sulle tecnologie ad essa collegate.

Buona lettura!

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