Alcuni siti ed organi di stampa cartacei continuano a rimestare la vecchia storia che il porto di Trieste sarebbe il cavallo di troia di Pechino in Europa. Non bastando il fatto che nessun investimento cinese è stato realizzato nel nostro porto, si attaccano al fatto che nel porto di Amburgo la società HHLA ha ceduto una quota minoritaria di un terminal alla Cosco, compagnia di bandiera della RPC. Poiché HHLA è presente anche nella piattaforma logistica del porto di Trieste, questo fatto potrebbe (grazie al cielo usano il condizionale) avere delle ripercussioni sulla sicurezza nazionale. Ragionamenti che rasentano l’assurdo. Sarà quindi il caso di ricordare a chi forse non lo sa o se ne è dimenticato che Trieste è uno dei maggiori presidi europei della Cina di Taiwan, avendo la sua compagnia di bandiera Evergreen acquisito negli anni 90 il glorioso Lloyd Triestino. Il capitale taiwanese, che occupa uno dei palazzi più importanti dello shipping triestino, si è perfettamente integrato con il cluster marittimo-portuale della città, al quale dà un importante apporto in termini occupazionali e di know how. Quindi sì, Trieste è un caposaldo cinese, ma della Cina di Taiwan! (Sergio Bologna)