Avevamo lanciato nella scorsa Newsletter l’allarme del cluster logistico-portuale in merito a due temi di particolare importanza per il Friuli-Venezia Giulia: le pesanti sanzioni introdotte dal nuovo Codice doganale anche per infrazioni di minor portata ed il declassamento della sede di Trieste dell’Agenzia delle dogane.
Ebbene, se sulla seconda questione da noi sollevata tutto tace (nell’incomprensibile silenzio dei vertici istituzionali locali e regionali), sulla prima problematica, che potrebbe avere peraltro un possibile risvolto negativo per le entrate fiscali, registriamo con piacere una prima, parziale apertura da parte del Governo, fortemente impegnato in questi giorni nella difficile partita di chiudere i conti per la finanziaria 2025.
A parlare nei giorni scorsi è stato il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo che, nel corso della seconda edizione del Forum del Commercio Internazionale organizzato a Milano da ARcom Formazione, ha testualmente affermato:
“Il Governo sta lavorando a una serie di correttivi alla riforma doganale, per rispondere alle criticità segnalate dagli operatori del settore e migliorare l’efficienza delle procedure. Non escludiamo di rivedere la soglia dei 10 mila euro per poter configurare il reato di contrabbando. Questo per alzare l’asticella ed evitare che ci si trovi in presenza di situazioni anche minimali, che rientrino nel perimetro delle violazioni di carattere penale”.
Sin qui le affermazioni del viceministro Leo ma, come è d’uso dire in questi casi, “se sono rose, fioriranno”. Noi per parte nostra, nell’auspicare la prosecuzione dell’azione di pressing da parte delle categorie interessate, ci impegniamo a tenervi aggiornati sulle ulteriori puntate della vicenda. (a cura di Mauro Zinnanti)