Su Trieste leggiamo il numero di Limes 10/24 ed in particolare l’editoriale di Lucio Caracciolo e poi “Stelle e strisce su Trieste” di Matteo Giurco.
In varie occasioni avevamo anche noi segnalato la crescita esponenziale di interesse geopolitico su questo nostro porto, che peraltro ha viaggiato pari passu con un altrettanto esponenziale ed illuminata gestione e crescita sia dei volumi che soprattutto degli ormai consolidati legami rappresentati dai collegamenti ferroviari con la Mitteleuropa, particolarmente in relazione anche ai paesi del Trimarium, del quale l’Italia non fa parte, ma che é stato seguito attentamente, anche se molto sottotraccia, dall’alta diplomazia italiana.
Abbiamo intitolato così queste brevi considerazioni che non si configurano come un intervento vero e proprio, ma come un recap, anche per noi che scriviamo, degli effetti diretti e indiretti che l’attuale elevatissima dinamicità della situazione mondiale potrebbe avere sul nostro porto e chiaramente anche sulla nostra Regione sulla quale è costruito e già attivo e recepito il concetto di “Regione Porto”.
Effetti potenzialmente sia positivi, ma pure critici, anche se manteniamo sul medio-lungo termine un rating altamente positivo sui potenziali sviluppi.
Container
A fine febbraio 2025 viene a cessare lo storico accordo 2M fra MSC e Maersk che ha costituito per anni la colonna vertebrale del nostro traffico container.
MSC continuerà a toccare regolarmente Trieste, ma Maersk invece lo servirà con un collegamento feeder probabilmente altrettanto se non più efficace in termini di T/T.
Tuttavia, anche in questo ultimo punto i giochi non sono ancora definitivi e bisognerà aspettare ancora un po’ per aver un assetto più chiaro delle sue decisioni.
Assistiamo parimenti ad altri movimenti interessanti, alcuni già dichiarati, altri ancora a livello di rumors, con iniziative di vettori che finora non avevano ancora – o avevano manifestato in maniera marginale – interesse a sviluppare traffici importanti sul nostro porto e comunque sui tre porti dell’Adriatico Nordorientale
Recentissima la presentazione del Servizio Bora (Mediterraneo Orientale) da parte di CMA CGM con uno schema tecnico interessantissimo, ma anche quella del servizio One, con due servizi feeder attestati il primo su Port Said, l’altro sul Pireo.
Sul medio-lungo termine potremo ipotizzare nuovi flussi importanti quando sarà approntato il molo VIII primo lotto ed il terminal Ungheria (quindi parliamo di almeno quattro anni).
Qualche potenziale effetto sorpresa? Solo per sfida ludica l’unico evento immaginabile che porterebbe immediatamente nuovi importanti volumi su Trieste sarebbe dato dal fatto che MSC impostasse una seconda stringa completa dal Far East via Adriatico, ma, ripetiamo non abbiamo alcun segnale in tal senso, almeno per ora.
Su tutto questo scenario incombe poi la attuale situazione geopolitica generale che vede l’economia tedesca pesantemente penalizzata dalla guerra di Ucraina, situazione che speriamo e auspichiamo vivamente si possa risolvere in tempi brevi come già accennato nel numero 7/24 anche perché farebbe da prodromo ad una possibile “normalizzazione” del Mar Rosso che permetta la ripresa del flusso container principale da/per l’Asia, fondamentale nel lungo periodo per il Mediterraneo e l’Alto Adriatico Orientali.
Ro-Ro
A fine 2024 sono partiti due importanti e promettenti servizi mediterranei uno gestito da Grimaldi sulla Turchia ed uno dal vettore DFDS sull’ Egitto che si è avviato addirittura in anticipo sulla schedula prevista, sintomo quindi di alto interesse dei mercati al suo sviluppo.
Esistono inoltre avviati contatti per un ulteriore nuovo collegamento sul Marocco.
Il combinato disposto potrebbe far aumentare questo traffico, già con volumi estremamente importanti, dalle 600 toccate anno a 800 toccate e, conseguentemente, il trasporto dei semirimorchi e dei relativi treni da e per le destinazioni del Centro Europa.
Come si vede, stiamo vivendo una situazione estremamente fluida, che ovviamente riprenderemo in esame più avanti, quando avremo dati più puntuali anche sulle nuove alleanze dei vettori marittimi ancora non completamente delineate e definite. (a cura di Diego Stinco)