Approvata dal governo l’istituzione della ZLS FVG: una preziosa opportunità di sviluppo per il cluster logistico e produttivo regionale

Quanto emerso negli scorsi giorni relativamente alla prossima istituzione della Zls FVG rappresenta una tappa fondamentale di un percorso iniziato già nel 2020 e che aveva avuto una sua prima rilevante formalizzazione con la deliberazione numero 495 dell’otto aprile 2022 con la quale la Giunta regionale aveva provveduto, tra l’altro, ad approvare il Piano di Sviluppo Strategico della Zona Logistica Semplificata della Regione Friuli Venezia Giulia, con allegata cartografia che individua i 26 Comuni sede di Zls per un’area complessiva di 1457 ettari, oltre ai tre porti, Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro.

L’approvazione di tale Piano e il suo successivo inoltro al Ministero per il Sud e la Coesione territoriale ha dato il via ad una approfondita istruttoria da parte degli uffici ministeriali interessati che si è conclusa qualche mese fa con la sua trasmissione alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’emanazione del già citato Dpcm, ora pienamente efficace a seguito della intervenuta registrazione alla Corte dei conti. Già da questa semplice ricostruzione del percorso sin qui fatto, è possibile dedurre che la strada verso la Zls non è stata né semplice, né rapida con qualche “stop and go” dovuto anche ai cambi di interlocutori politici intervenuti negli ultimi anni.

È finita qui?  Prima di rendere operativa la Zona Logistica Semplificata occorre procedere alla nomina del Comitato di indirizzo il cui presidente, con compiti di rappresentanza nei rapporti esterni, è il presidente della Giunta regionale (o un suo delegato) e che è composto dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, da un rappresentante del ministero delle Imprese e da un membro dei Consorzi di sviluppo industriale territorialmente interessati.

Ai lavori del Comitato partecipano anche, in qualità di uditori, i sindaci (o loro delegati) dei 26 Comuni coinvolti nell’iniziativa. A quel punto la Zls può partire concretizzando, per una durata massima di sette anni (rinnovabile per ulteriori sette), l’insieme delle agevolazioni previste dal legislatore. In particolare, sotto il profilo procedurale, si prevede:

  • la riduzione di un terzo dei termini per i procedimenti approvativi e autorizzativi dei diversi progetti proposti da parte delle imprese già insediate o che si insedieranno nel perimetro della Zls con l’ulteriore previsione che, decorso il termine così ridotto, il parere si intende reso in senso favorevole;
  • l’istituzione di uno sportello unico regionale al quale le imprese interessate potranno rivolgersi digitalmente con una sola richiesta per ottenere il rilascio dell’Autorizzazione unica (valevole, se del caso, anche ai fini urbanistici), nella quale confluiscono tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie per l’attività da intraprendere;
  • l’istituzione di aree doganali intercluse che consentono di operare, per le merci importate o da esportare, in regime di sospensione dell’Iva, previa determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
  • infine, ma solo relativamente alle aree regionali che facciano parte della Zls e che siano ricomprese anche nella nuova Carta italiana degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2022-2027, quali aree 107.3.c), gli investimenti effettuati dalle imprese ivi insediate potranno fruire del credito d’imposta. Sulla concreta esperibilità di quest’ultima, importante agevolazione di carattere fiscale grava però, al momento, una pesante incognita. Infatti, la finanziaria statale per il 2025 ha fissato un tetto di spesa, valevole per tutte e cinque le Zls già istituite (ovvero Porto di Venezia-Rodigino; Porto e retroporto di Genova; Regione Lombardia; Regione Emilia-Romagna e Toscana) di 80 milioni di euro da suddividere tra tutti i potenziali beneficiari a valere su un bando che risulta già chiuso.

Staremo a vedere come si evolverà la situazione certi che a livello governativo, una volta che ogni tassello andrà al suo posto, si vorrà rendere pienamente efficace anche la Zls del Friuli-Venezia Giulia che andrà ad affiancarsi a quel prezioso regime extra-doganale tuttora attivo nel Porto Franco Internazionale di Trieste.(a cura di Mauro Zinnanti)

https://politichecoesione.governo.it/media/ecqn3xin/zls-fvg_piano-di-sviluppo-strategico.pdf