Regione FVG: iter di approvazione manovra finanziaria, Legge di stabilità 2025

Nel numero precedente della nostra newsletter, abbiamo sinteticamente illustrato i contenuti della manovra finanziaria 2025 in corso di approvazione da parte della Regione FVG; in data 9 dicembre u.s. si è concluso l’iter di esame da parte della Commissione integrata che ha provveduto quindi alla presentazione in aula del documento per la successiva discussione e approvazione da parte del Consiglio Regionale.

Sulla scorta delle due relazioni conclusive, presentate rispettivamente dal gruppo di maggioranza e di minoranza della Commissione, vediamo ora di riassumere il contenuto delle principali osservazioni e proposte scaturite nel corso di detto esame.

Dalla relazione della maggioranza:

https://www.consiglio.regione.fvg.it/iterdocs/Serv-LC/ITER_LEGGI/LEGISLATURA_XIII//RELAZIONI_COMMISSIONE/031-032-033_A.pdf

“””il presente disegno di legge n. 32 recante <<Legge di stabilità 2025>> della Regione rappresenta una manovra finanziaria poderosa, considerato che l’impegno economico ammonta a circa 6,241 miliardi di euro e che vede come assi portanti il sostegno alle famiglie e imprese del territorio, l’attenzione agli investimenti e altre misure puntuali in tutti i settori della nostra comunità, con un aumento di 517milioni di euro rispetto alla manovra dello scorso anno e di più del 20% rispetto a quella del 2023.

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Occorre altresì rilevare che grande rilevanza assumono le politiche di investimento, con una dotazione di oltre 800 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare nel corso dei lavori d’Aula e con la prossima manovra di assestamento di bilancio. Conosciamo l’importanza degli investimenti per i suoi riflessi sulla crescita economica, e quindi anche occupazionale, della nostra Regione, specialmente in un momento in cui alcuni comparti soffrono direttamente o indirettamente della situazione economica, anche internazionale.

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L’accordo finanziario siglato dal Presidente Fedriga prima della presentazione del disegno di legge del bilancio statale è un grande risultato che va riconosciuto al Presidente stesso, capace di chiudere un accordo particolarmente favorevole per la nostra Regione in una situazione economica complessa omissis …Il patto siglato quest’anno, che dimezza il contributo a Roma dal 13,3% al 6,34%, è in continuità con i precedenti accordi finanziari, tanto che è proprio grazie a quanto conquistato col protocollo del 2019  omissis …Questo accordo è in linea coi precedenti perché si stabilizza per altri sette anni la quantificazione dell’importo del contributo alla finanza pubblica come fortemente ribassato nel protocollo del 2021, pari a 432,7 milioni di euro, e si ripropone anche per il periodo considerato la clausola di protezione nell’eventualità di modifiche del contributo.

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I dati macroeconomici dimostrano che il percorso intrapreso da questo Esecutivo è stato ed è corretto e virtuoso. Ciò è confermato dai dati contenuti nel DEFR che, per quanto riguarda il numero degli occupati nel secondo trimestre 2024, sottolinea come il valore massimo storico raggiunto l’anno precedente con 520mila unità sia stato superato con 531 mila unità nell’ultima rilevazione (+1,3%). I confortanti dati sull’occupazione, anche femminile (+4,1%), nella nostra Regione sono certificati dai dati sul tasso di disoccupazione in Regione che nel secondo trimestre 2024 vede un valore in diminuzione su base tendenziale del 24,5%

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Ancora una volta, nonostante le difficoltà a livello nazionale, l’investimento sulla sanità supera la metà dei fondi della manovra intera. Con 185 milioni in più sul consuntivo 2024, i fondi per la sanità ammontano a 3 miliardi 560 milioni di euro. Un investimento importante che sostiene il comparto per dare copertura ad una previsione di crescita di circa il 2,5% dei costi per beni e servizi del Sistema sanitario regionale (Ssr), ai costi per i rinnovi contrattuali decisi a livello nazionale e alle politiche regionali sul personale e sul Ssr.

Dalla relazione della minoranza:

https://www.consiglio.regione.fvg.it/iterdocs/Serv-LC/ITER_LEGGI/LEGISLATURA_XIII//RELAZIONI_COMMISSIONE/031-032-033_A_MIN.pdf

Abbiamo preso atto dai documenti della manovra di bilancio che l’amministrazione regionale può disporre nel prossimo triennio di risorse mai viste in precedenza omissis Il mezzo miliardo di euro in più per gli anni a venire dovrebbe in teoria garantire la copertura di molte se non tutte le esigenze della comunità regionale e tutte le richieste provenienti dai settori più diversi.

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Così però non è, perché appare altrettanto chiaro che non è solo la quantità della spesa che può dare le giuste risposte. Molto spesso l’appropriatezza della risposta sta nella modalità di intervento, nella sua tempistica, nella corretta individuazione dei destinatari della misura, in sostanza nella sua qualità in termini di risposta ai problemi, soprattutto quelli strutturali.

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Anzitutto riteniamo necessario un intervento concreto sulle fasce più deboli di popolazione, per le quali esiste anche il tema dei salari poveri: con la ridefinizione a livello nazionale degli scaglioni Irpef, riteniamo indispensabile azzerare l’addizionale regionale Irpef per coloro che si collocano entro il nuovo primo scaglione di reddito. Ben vengano interventi che agevolino la classe media, come il provvedimento sull’ILIA, ma la prima risposta deve essere rivolta alle fasce della popolazione economicamente più debole attraverso il suddetto intervento sull’addizionale Irpef. La Regione continua a registrare entrate fiscali decisamente superiori alle aspettative, non solo per il diverso computo delle entrate fiscali legate al luogo di maturazione delle stesse previste dall’accordo finanziario con lo stato del 2016, in parte dovute anche all’aumento delle entrate IVA legate alla crescita dei prezzi, e grazie a queste maggiori risorse riteniamo sia possibile agire con forza, attraverso una redistribuzione della ricchezza che compensi almeno in parte l’erosione del potere di acquisto creato in questi anni dall’inflazione. Vedremo se la Giunta e la maggioranza continueranno con un atteggiamento di chiusura o se guarderanno all’interesse dei cittadini.

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Gli oltre 3,5 miliardi destinati al sistema sanitario regionale sono una cifra mai vista prima, che certamente dovrebbe dare delle risposte al sistema omissis …. Ma, accanto alla manovra finanziaria, il nodo cruciale sarà incentrato soprattutto sulle linee di gestione 2025, peraltro non ancora approvate dalla Giunta regionale. Senza una valutazione di questo fondamentale atto di indirizzo si continuerà a discutere di massimi sistemi senza arrivare a nulla di concreto.       omissis Sul principale nodo che affligge il sistema sanitario pubblico, ossia la carenza di personale, la Giunta agisce a nostro avviso con ritardo, mettendo ora in atto alcune delle proposte che il Partito democratico aveva avanzato dall’inizio della Legislatura per fidelizzare i professionisti in fuga e attrarne di nuovi, aumentando le retribuzioni e favorendo il benessere aziendale: omissis… Altra questione è la necessità di agire per il superamento degli Ambulatori Sperimentali di Assistenza Primaria (ASAP) e dare concretezza alle Case di comunità.

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Apprezzabile è lo stanziamento di due milioni di euro per i Piani di zona, che finalmente vediamo nella norma finanziaria perché, se l’obiettivo è quello di rilanciare la sanità territoriale (meglio ancora: la salute territoriale), allora bisogna risolvere il nodo dell’integrazione fra sociale e sanità, ragionando insieme con i Sindaci e i rappresentanti del Terzo Settore. Altrettanto apprezzabili sono i nove milioni stanziati per l’avvio del tavolo regionale per l’inclusione, che auspichiamo possa vedere un coordinamento con i referenti dei piani di zona per ciascun territorio, al fine di condividere ragionamenti ed azioni.

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Un primo elemento di riflessione: il PIL regionale cresce meno che nel resto d’Italia, e non da oggi. La crescita economica annua media del FVG nel triennio 2021-2023 (quindi anche in epoca di forte crescita economica) è pari al 4,3%, rispetto ad una crescita nazionale del 4,7%. Sicuramente la nostra economia regionale, fortemente orientata all’export, risulta penalizzata in questo periodo di forte III incertezza globale; ma i dati ci dicono che in fasi di forte espansione globale la nostra economia non ha fatto meglio delle altre regioni.

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La situazione politico-economica della Germania desta particolare preoccupazione nell’analisi delle prospettive di sviluppo del nostro territorio, da sempre fortemente legato alla produzione tedesca non solo per il settore auto: i dati fortemente negativi della produzione industriale FVG per il III trimestre stanno evidenziando una frenata del nostro settore manifatturiero che potrebbe, fra dazi e crisi tedesca da un lato e costi della sostenibilità dall’altro, peggiorare ancora. E i segnali di una strategia regionale su questo sono troppo flebili e lenti. Dobbiamo riflettere sulla necessità di implementare eventuali azioni di sostegno alla nostra economia, ma anche sulla definizione di un pensiero e di un piano di medio periodo che travalichino l’attuale congiuntura economica.

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Sul tema della natalità, riproporremo emendamenti per l’aumento ed il miglioramento dei servizi, in attesa di verificare l’efficacia degli incentivi economici alla procreazione messi in atto un anno fa dalla Giunta; sul tema dell’attrattività, prendiamo atto che questa maggioranza in Regione si ostina a mantenere il vincolo dei 5 anni di residenza per le agevolazioni su casa e asili nido, mentre il Governo nazionale sta incentivando economicamente il trasferimento di persone dalle regioni aventi maggior tasso di disoccupazione.

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Se le aziende regionali evidenziano da tempo la mancanza di mano d’opera qualificata, sarebbe ora di superare l’ideologia del “nostrano” e di includere coloro che potrebbero essere interessati a lavorare e vivere nella nostra comunità regionale con misure attrattive significative, peraltro già oggetto di nostre proposte in passato. Tra le varie, ne presenteremo una legata alla necessità di rafforzare la formazione anche dal punto di vista della conoscenza della lingua italiana, elemento indispensabile per favorire una concreta e fattiva integrazione socioeconomica delle persone che verranno dall’Estero a contribuire alla crescita economica della nostra Regione.

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Altrettanto evidente è il problema dei nostri giovani che annualmente vanno all’estero, per mancanza di opportunità professionali e di soluzioni abitative, che li costringe a pensare altrove il loro progetto di vita futura non riusciamo a offrire delle opportunità. Sono ben duemila ogni anno i ragazzi (per lo più laureati) che si trasferiscono all’estero. omissis… È ora di pensare a strategie più incisive, magari usando le maggiori risorse a disposizione; questa sarà la nostra proposta, che mira a smuovere una Giunta troppo ferma su questo delicato tema socioeconomico. L’amara constatazione è che la Giunta si mostra più attenta al tema dell’immigrazione con blocchi ideologici assurdi (per ciò che rappresenta in sensibilità e ritorni in termini di consenso) che a quello dell’emigrazione della nostra “meglio gioventù”, senza pensare alle devastanti ripercussioni che potremmo avere in pochi anni.

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Il tema dell’ambiente viene affrontato dalla Giunta mettendo a Bilancio una quantità di risorse molto importante: nel DEFR vengono affrontate molte tematiche, ma ravvediamo purtroppo ancora poca chiarezza su alcuni aspetti fondamentali come la questione legata al rischio idrogeologico del Tagliamento e per l’Isonzo (avendo peraltro già stanziato risorse a bilancio prima di definire la migliore soluzione progettuale); allo stesso tempo, con grande rammarico, su DEFR e bilancio sembra esserci il vuoto assoluto sul tema dello sghiaiamento del lago di Barcis, progetto assolutamente necessario per il quale l’assessore non sembra voler avere lo stesso piglio decisionista.

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Da ultimo, ma non per importanza, vogliamo dedicare alcune riflessioni al tema delle Autonomie Locali. Ci permettiamo di fare una considerazione generale. È vero che le risorse messe a disposizione dei Comuni sono aumentate negli ultimi esercizi, anche se in percentuale minore (+10% sul 2023) rispetto alla maggiore disponibilità di risorse a bilancio (+23% sul 2023). In ogni caso, al tema economico si aggiunge una questione organizzativa. Per poter realizzare un concreto processo di cambiamento generale, la disponibilità di risorse economiche rappresenta certamente un elemento necessario, ma non sufficiente: serve la necessaria disponibilità di risorse umane, intesa in senso numerico, organizzativo e motivazionale.

 

In sede di Commissione integrata sono stati presentati più di cento emendamenti, parte dalla maggioranza, parte dall’opposizione, che sono stati poi discussi in aula per le relative valutazioni e per l’approvazione finale della manovra finanziaria 2025, avvenuta a maggioranza nella notte del 13 dicembre scorso.

La manovra ammonta complessivamente a 6.242,61 milioni di euro. Di questi 3.564,49 vanno a Salute, politiche sociali e disabilità, 680,95 ad Autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e politiche dell’immigrazione, 642,2 a Infrastrutture e territorio, 238,75 a Lavoro, formazione, istruzione e famiglia, 214,73 alla Direzione generale, 200,03 a Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, 184,90 ad Attività produttive e turismo, 145,08 a Patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi, 113,13 a Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, 106,00 a Finanze, 103,14 a Cultura e Sport

https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/Zilli/comunicati/&id=135308&ass=C02&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa